Signore e signori ecco a voi sua maestà il Panettone! Per i “Grinch” più convinti vederlo apparire è un vero incubo perché significa che il Natale è dietro l’angolo, per i golosoni un’attesa goduria del palato … per la maggior parte delle persone una delizia da gustare nel periodo più magico dell’anno … ovviamente stiamo parlando del Panettone!
Le sue origini: La leggenda
Il dolce più emblematico del Natale ha origini antiche, secondo una leggenda nacque alla fine del XV secolo, nella Milano di Lodovico il Moro. Sembra che il cuoco degli Sforza la sera della vigilia di Natale abbia inavvertitamente bruciato il dolce, per ovviare a questo disastro, lo sguattero Toni decise di sacrificare il suo panetto di lievito che aveva messo da parte per il suo Natale. Creò quindi un impasto soffice e molto lievitato, con farina, uova, zucchero, uvetta e canditi.
Il risultato entusiasmò a tal punto gli Sforza che decisero di chiamarlo, in suo onore, “pane de Toni”, da cui poi deriverebbe “panettone”.
Si tratta appunto di una leggenda piuttosto romantica da raccontare, sicuramente la nascita del panettone affonda le sue radici dalla tradizione medievale di preparare pani più ricchi. Vi era infatti l’usanza da parte del capofamiglia di servire dei pani di frumento di fronte al ceppo di natale che ardeva nel camino, un vero e proprio “rito del ciocco”.
Il Panettone: i primi documenti storici
I primi documenti in cui viene nominato il panettone, risalgono al 1606 ma nell’ottocento si hanno descrizioni più rigorose, come quella di Francesco Cherubini che parla proprio di “panattòn o panatton de Natal” come una specie di pane di frumento addobbato con burro, uova, zucchero e uvetta.
Il panettone inizialmente si presentava basso e non lievitato. Si parla di lievito solo nel 1853, mentre nell’anno successivo vengono aggiunti i cedri canditi. L’attuale forma però gli viene data da Angelo Motta negli anni venti. Probabilmente ispirandosi al dolce pasquale ortodosso “kulic”, Motta preparò per la comunità russa di Milano il panettone, arricchendolo con il burro e fasciandolo con carta paglia così da dargli l’attuale forma alta.
Oggi le aziende ne producono molte varietà e i panettoni artigianali sono sempre più in voga, a questo punto noi non vediamo l’ora di azzannarne una bella fetta e voi?